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mercoledì 20 novembre 2013

VIAGGI/ARTE - Verona e il Barocco – 2. Accademia Filarmonica






Proseguiamo il viaggio alla scoperta della Verona Barocca con la prima sede dell’Accademia Filarmonica.
A Verona la musica ha da sempre un’importanza particolare. Nella storia delle istituzioni che si sono dedicate nei secoli a quest’arte, riveste una posizione determinante l’Accademia Filarmonica, nata nel maggio del 1543 con la fusione di due Accademie preesistenti: l’Incatenata e la Filarmonica, alle quali si aggiunse poi, nel 1564 l’Accademia detta “alla Vittoria”.
Fin dal 1549 i reggenti della Filarmonica sentivano fortemente l’esigenza di una nuova sede destinata all’istituzione, che andava acquisendo sempre più importanza e necessitava di spazi sufficientemente ampi e rappresentativi. Solo nei primi anni del Seicento, però, venne concesso il terreno a destra dei portoni.
Per la costruzione dell’ambita sede si scelse, nel 1604, il progetto di Domenico Curtoni, che prevedeva la realizzazione di un edificio destinato all’Accademia, un teatro e prestigiosi giardini (in realtà Curtoni intervenne solo nell’esecuzione delle parti più impegnative della struttura, affidando la concreta esecuzione dei lavori al muraro Silvestro Fontana).
La prima fase della costruzione si protrasse dal 1605 al 1625, sfortunatamente però, la mancanza di fondi impedì la realizzazione dell’elemento più qualificante del progetto: il teatro, pensato dal Curtoni sul modello di quello Olimpico palladiano a Vicenza.
In generale la fabbrica venne ampliamente rimaneggiata nel XVIII secolo, impedendoci di avere un’idea chiara su come doveva presentarsi originariamente.
Certamente non si può negare un importante richiamo alla grande tradizione palladiana, ravvisabile nel maestoso vestibolo di facciata, articolato secondo lo schema classico del pronao esastilo (cui si accede mediante una rampa di dieci gradini), e nelle colonne ioniche sormontate da una possente trabeazione.
Tuttavia non si tratta di una sterile ripresa dei modi del grande architetto vicentino: la lezione palladiana è recepita da Curtoni a livello di stimolo, un’incoraggiamento a inventare alla luce dell’insegnamento degli antichi, perfettamente in linea con i presupposti culturali del consesso dei Filarmonici, i quali coglievano nel mondo greco e latino il riferimento irrinunciabile ad ogni prospettiva umanistica e scientifica.

 

Curiosità: l’edificio e i giardini ospitano oggi il Museo Lapidario Maffeiano, fra i più antichi musei pubblici europei.  Il museo, che vanta una vasta collezione epigrafica formata da pezzi greci, etruschi, paleoveneti e romani, ma anche arabi, fu istituito nel 1745 grazie soprattutto all'appassionata opera di raccolta di Scipione Maffei, insigne uomo di cultura veronese. Fin dal 1612 l'Accademia Filarmonica aveva acquistato 28 epigrafi e le aveva successivamente esposte nel cortile antistante l'edificio.

L’Accademia Filarmonica è tuttora operante tra la nuova sede, in via dei Mutilati, e il Teatro Filarmonico (costruito nel Settecento su iniziativa di Scipione Maffei), di proprietà dell’Accademia ma alla cui vita artistica partecipa attivamente anche la Fondazione Arena, che ne ha fatto il principale teatro d'opera di Verona.

Una liaison tra passato e presente è proprio l’antica Accademia Filarmonica del Curtoni (oggi Museo Lapidario Maffeiano), che funge da ingresso monumentale al Teatro Filarmonico nelle serate di gala o in occasione di eventi particolari.

 

JessB & ValeriaBigardi

 

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