Google+ Viaggio Senza Vento: CURIOSITÀ/VIAGGI - Un Natale tra cozze, calimocho e il Signor Spock

giovedì 26 dicembre 2013

CURIOSITÀ/VIAGGI - Un Natale tra cozze, calimocho e il Signor Spock




I voli low cost diretti Santander Milano (BG) sono sospesi da ottobre ad aprile, ma non tornare a casa per Natale sarebbe stato un caso di stato per le nostre famiglie. Così avevamo prenotato un volo di sola andata per l’Italia con scalo a Parigi il 18 dicembre, 30 euro a testa, due voli, non male. Si è presentato però un piccolo problema: non c’erano voli per tornare qui, a Santander. Non prima di metà gennaio e non sotto i 300 euro comunque. Ed è così che (più o meno…) a malincuore abbiamo deciso di restare in Cantabria anche per le feste natalizie. Presa questa decisione abbiamo subito capito che passare per la prima volta il Natale completamente via da casa non sarebbe stato “normale”. Certo non immaginavamo sarebbe stato COSÌ diverso...


Ma andiamo con ordine. Il programma era questo: vigilia tranquilla con spesa alimentare importante e pomeriggio passato a cucinare leccornie. Nella fattispecie: tartine al salmone e burro, ‘mpepata de cozze con pomodorini freschi, spadellata di gamberoni al curry in farina gialla, bruschette olio e origano, biscottini al cioccolato. Dopo cena pensavamo di uscire per il consueto scambio di auguri con gli amici locali, per poi passare il giorno di Natale spaparanzati tra lasagne e maratona Star Trek (ebbene si, abbiamo di recente riesumato la prima serie, quella degli anni ’60, così TRASH da fare il giro e diventare stupenda).


MA…


Se c’è una cosa che ho imparato bene è che c’è sempre un “ma” quando stili un programmino così perfetto e tranquillo. Il nostro MA si è manifestato con tutta la sua spontanea arroganza già la mattina del 24: Jessica ha avuto gravi problemi di stomaco subito dopo la colazione, la quale ha deciso di ripercorrere l’esofago in retro ripresentandosi sotto forme che noi umani non possiamo immaginare. Beh poco male, la giornata è lunga e ad ogni problema c’è sempre almeno una soluzione. Dopo un paio d’ore di riposo al caldo infatti lo stomaco sembrava tornato ok. Come biasimarlo, voleva santificare le feste anche lui. In ogni caso, per precauzione, abbiamo evitato cibi elaborati per pranzo: farfalline in bianco. Al momento ci è sembrata una mossa particolarmente felice e definitiva. Ah, quanta ingenuità! Andiamo a fare la spesa per preparare le leccornie di cui sopra. Rientrati a metà pomeriggio arriva un’inaspettata telefonata, è Carlos! Si sente una folla in sottofondo. Ci informa che qui funziona così: la vigilia di Natale ci si ritrova tutti (e poco dopo abbiamo scoperto che tutti vuol dire proprio tutti…) in Calle Peña Herbosa, una via del centro che tradizionalmente si riempie il 24 dicembre. Obiettivo: scambiarsi gli auguri con qualche (tanti) brindisi. Non volendo perdere questa curiosa tradizione ci prepariamo in quattro e quattr’otto e ci avviamo a piedi verso il centro. C’è vento ma non fa freddo, siamo sui 15 gradi, e soprattutto non piove. Scavallato il passo che ci divide dal centro scendiamo la solita bajada, e giunti nelle vicinanze della calle dove ci aspetta Carlos troviamo qualcosa di inaspettato: TUTTA Santander è in quella piccola stradina, lunga poco più di 100 metri, larga 10, stracolma di gente festosa che tracanna degli improbabili ed enormi bibberoni. L’età è variabilissima, come spesso accade da queste parti. Lo scopo è brindare e festeggiare tutto il pomeriggio  con gli amici per poi cenare allegri (eufemismo) con le rispettive famiglie. Incredibilmente, nel marasma riusciamo a trovare Carlos e compagni. «Eh bene, siamo nella fiesta, è Natale, infiliamoci subito in un locale e ordiniamo anche noi un bibberone!». Peccato che entrare in un locale dove ci sono più corpi umani che molecole d’aria è un‘impresa titanica, figuriamoci ordinare da bere. Decisi però a voler brindare in qualche modo, ci allontaniamo dalla stipatissima Calle Peña Herbosa per cercare un'alternativa. Detto fatto, troviamo un minuscolo mercado che ha da offrire nientepopodimenoche un Lambrusco emiliano da ben 1,75 euro. Come sia arrivato in una bottega di due anziani santanderini resta tutt’ora un enigma irrisolto. «È lui! Prendetelo!». Fieri del successo delle nostre gesta usciamo dal negozietto con la nostra bottiglia rossastra e dei vasos de plastico, peccato che prima di riuscire a tornare in Calle Peña Herbosa scoppia il diluvio universale. La via si svuota rapidamente ma incrociamo Carlos. Riparandosi dall’acqua, ci fa cenno di seguirli all’Opium, il locale dove lavora e che ci ha già visti protagonisti di serate (nottate) piuttosto… notturne! Giunti a destinazione ci fermiamo all’esterno, riparati da un balcone, per festeggiare degnamente il Natale spagnolo ingurgitando tutto il frizzantissimo e caldissimo Lambrusco! Auguri! Non contenti, e in preda ai fumi dell’anidride carbonica emiliana, entriamo. A questo punto della storia vorrei farvi notare che lo stomaco di Jessica non aveva più dato segni di cedimento. Inoltre, se la regola per bere senza star male è mescolare il meno possibile alcolici diversi tra loro, direi che l’abbiamo rispettata in pieno: vinaccio prima, vinaccio dopo. Stavolta però con l'aggiunta di Coca cola, in quello che qui definiscono come (il temibilissimo) calimocho. Forse questa regola va rivista. Comunque è il 24 dicembre, siamo in Spagna, siamo in un disco pub stracolmo come fosse sabato sera, siamo allegri, in buona compagnia e il dj mette i Black keys, figata! Quindi non pensiamo più allo stomaco. Anzi, non pensiamo proprio più. Ma si sa, quando ti diverti il tempo vola, presto arrivano le 8 e pian piano l’Opium si svuota. Salutiamo Carlos e ci avviamo verso casa per la nostra cenetta di pesce. Diluvia anche più di prima.

Arriviamo a casa completamente fradici e ancora un po’ balordi, ma la stufetta elettrica e una doccia bollente sistemano tutto. O quasi… Dopo aver chiamato velocemente i nostri genitori su Skype, mettiamo una drammatica playlist di Natale trovata su Youtube e ci piazziamo in cucina a preparare tutto. Jessica dirige le operazioni, io cerco di aiutarla senza fare troppi disastri. Tutto pronto, se magna! Prima i crostini al salmone, poi le cozze e i gamberoni, e non contenti stappiamo anche un bianco della Rioja (la regione spagnola rinomata per i vini buoni, un po’ come la nostra Franciacorta). Purtroppo però, subito dopo la ‘mpepata e prima dei croccantissimi biscottini al cioccolato, Jessica accusa nuovamente dolori allo stomaco. In men che non si dica eccola nuovamente in bagno, china sul water in versione esorcista. Ma senza padre Merrin a redimerla.

Ore dopo, espletate le varie (dis)funzioni, proviamo a consolarci con una puntata doppia di Star Trek: “L’ammutinamento”. Nell’episodio, l’integerrimo e glaciale signor Spock si impossessa clamorosamente dell’Enterprise. Sottoposto a un istantaneo processo mostra a sua discolpa un video alla giuria, composta praticamente dal solo capitano Kirk, belloccio come non mai. Nel filmato, ahinoi, vengono però riutilizzate le immagini del pilot della serie. Capolavoro degli sceneggiatori, neanche quelli di Boris avrebbero saputo fare peggio. Questo dramma cinematografico viene tuttavia giustificato con degli espedienti narrativi imbarazzanti, del tipo: «questo video è stato proiettato dagli abitanti di Talos IV!». Meta-trash allo stato puro. In ogni caso alla fine dell’episodio Jessica sta meglio, andiamo a nanne.

Il giorno dopo le incomprensioni digestive sembrano risolte, ma per non ripetere gli stessi errori ecco il menù di Natale: riso in bianco e acqua. Dopo questo lauto banchetto facciamo gli auguri a mezzo mondo tra Facebook, sim spagnole e sim italiane. Infine, giretto in centro per bancarelle e ancora un paio di episodi di Star Trek. Ormai non possiamo più farne a meno, saranno i costumi, sarà l’umorismo di Spock, ancora non capiamo questo colpo di fulmine.

Sapevamo sarebbe stato un Natale diverso, ma diverso a volte vuol dire diverso anche dal concetto di diverso che abbiamo. Mmm forse quest’ultima frase non aveva senso.. fa niente, ancora auguri a tutti!
M.M.

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3 commenti:

  1. Maria signor...volevo dire, Madre de Dios, qué experiencia!!

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  2. Sicuramente un Natale che resterá negli annali... ;)
    Buone feste!

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  3. Decisamente... ;) auguri anche a te!

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