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venerdì 3 gennaio 2014

VIAGGI - 600 Km in bici



couch surfing

È bello sapere che c’è chi vive in maniera alternativa non perché è di moda, non per raccontarlo al bar, ma perché semplicemente è alternativo. Nel senso che cerca modi alternativi di vivere, possibilmente migliori. È il suo essere, non ha alternativa all’essere alternativo. Nessuna recita, perché vive la vita come vuole, come si sente di viverla, solo secondariamente per rendersi utile, mai come un’ossessione. Perché sceglie uno stile di vita che gli si adatta e non viceversa, che è salutare, allegro, permette di viaggiare, conoscere, capire e confrontarsi. L’obiettivo è crescere, adattarsi, migliorare e migliorarsi sempre. Un po’ buddista, un po’ new age, un po’ hippie forse, ma senza fanatismi. Nel rispetto del prossimo, che spesso è molto diverso da quello che ci si aspetta. Senza l’utopica pretesa di cambiare per forza le cose, senza inseguire la frustrante missione di salvare il mondo. Senza la pretesa di convincere gli altri che si sta facendo la cosa giusta.
Mi piace immaginare un futuro così. Non un futuro omologato dove il mondo sarà per forza così, ma un futuro personale dove ognuno possa scegliere in che modo adattarsi alla società e al territorio, qualsiasi essi siano.

Questo futuro, se veramente lo cerchiamo, è già presente. Alla faccia della rassegnazione giovanile e non, della malinconia da rimpianto che caratterizza la società occidentale del terzo millennio. Non viviamo male, ma sono fermamente convinto che sprechiamo il nostro enorme potenziale per districarci tra i bisogni delle quotidiane ragnatele sociali. Avvolgenti, subdole, fintamente accoglienti.

Pedro e João offrono un’alternativa, perché sono alternativi. Si tratta dei nostri primi ospiti da quando ci siamo iscritti a Couchsurfing, il noto portale che permette di viaggiare, ospitando e facendosi ospitare gratuitamente nelle case di tutto il mondo. Abbiamo trascorso assieme la nochevieja e il capodanno, tra lasagne italiane, vino tinto (tanto), jam session più o meno proficue, i 12 chicchi d’uva di mezzanotte tipici della tradizione spagnola. Ma soprattutto tante conversazioni, tra smart talking, confronto fra culture (italiana, spagnola e portoghese) e racconti di viaggio. Ed è proprio da queste conversazioni che nasce l’idea di raccontarvi la loro esperienza, non solo di viaggio, ma di vita.

 
Pedro: 54 anni, una figlia di 25, spagnolo, psicanalista, ma soprattutto attivista per Amigos da Terra (il corrispettivo gallego di Amigos de la Tierra), un’associazione internazionale il cui scopo principale è la salvaguardia del territorio, attraverso la promozione delle energie rinnovabili. Di questa associazione fa parte, da qualche mese, anche João: 29 anni, portoghese, padre di una figlia di un anno. Il loro viaggio: da Ourense (Galicia) a Bilbao (Paesi Baschi), 600 km in bicicletta. Le motivazioni… beh, meglio riportare per intero la testimonianza di Pedro, gentilissimo nel trovare il tempo di scriverla in questi due intensi giorni. Ho deciso volutamente di lasciarla in spagnolo, non perché non potessi tradurla (tradurre è uno dei miei impieghi, e mi piace molto) ma semplicemente per lasciarla intatta, autentica:

«Este cicloviaje se enmarca en una campaña que promueve el desarrollo de las energias renovables  en manos de las personas –democràtica y participtiva-  retirando el oligopolio a las  cinco grandes corporaciones electricas. Animamos a los ciudadanos a una participación activa en la autoproducción y el autoconsumo de energías renovables.
La energía fósil responsable del cambio climatico y de un estilo de vida impersonal, y que se viene desarrollando desde principios del siglo XXI, comienza su declive no solo por agotamiento real de las materias primas sino por R-evolución de la conciencia ciudadana  hacia un estilo de vida en armonia con la naturaleza.

Utilizamos la bici como medio de transporte sostenible, eficiente, y con una huella cero de carbono; y promovemos la red social de acogida –duchas calientes, couchsurfing-, en laque el dinero pierde su valor en beneficio de otros valores como la conversación, la compañia, el intercambio de vivencias, conocimientos etc ,fisicamente socializamos los espacios sobredimensionados de nuestras viviendas –por ejemplo-.

Desde Amigos da Terra promovemos el principio de la Confianza como elemento regulador de un intercam-Bio, retirando poder a la Norma que es regulada desde la burocratización del estado-institución.

La ruta en bici discurre por toda la costa del mar cantabrico, siguiendo la que fue antiguamente ruta de los Afiladores; lamentablemente con las inversiones en megainfraestructuras viarias que absorven todo el trafico rodado, las otras carreteras comarcales y nacionales dejan un espacio, en las nacionales macroespacio, que es ocupado por las bicis.

El espacio y el tiempo al viajar con la bici toma otras dimesiones, tales como la cercanía a lo local, y tanto el viajero como el lugareño ganan en proximidad, la relación fluye... y si la conversación nos lleva a las motivaciones del viaje, entonces reflexionamos con nuestros interlocutores sobre su posible activismo: contratando el recibo de la luz con productoras y comercializadoras exclusivamente de energias renovables; bajando la potencia fija de la luz en sus hogares; participando activamente en la autoproducción y el autoconsumo de energías renovables; desarrollando un consumo de energía responsable; exigiendo politicas que incentiven energías renovabales; recordandoles a los politicos que legislen para los ciudadanos y no para las cinco grandes corporaciones electricas.

Y todo ello para llegar a Bilbo (nome basco di  Bilbao, ndr) y hacerle entrega a Iberdrola de una maceta de barro en la que van plantados dos pequenos farolillos fotovoltaicos y otra maceta de barro en la que hemos plantado un pequeno roble; simbolo todo ello de lo que tu naturaleza te sugiere... Por todo ello:

es posible desconectarse de la red electrica y conectarse a la energia limpia libre y gratuita, está en nuestras manos, es el futuro y lo queremos Verde».


Si capisce tutto, no?! Se la risposta è no, potete scriverci compilando il form di contatto qui in basso a destra o via mail. Se volete conoscere meglio l’associazione potete visitare direttamente il sito italiano Amici della Terra, o quello della sede centrale Friends of the Earth.

«Si. Può. Fare.» (Cit.)

M.M.

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2 commenti:

  1. Sto divorando il vostro blog, complimenti Manu a te e a Jessica!!!
    Ma questo articolo... Non potevo non lasciare un commento... perchè ogni volta che leggo testi come questi, che condivido dalla prima parola all'ultima, mi ricarico e mi riconvinco che "Si.Può.Fare"! Vi seguo ragazzi... un abbraccio!

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    1. Grazie Sara!! Certo che si può fare! :) E meno male che ci sono persone che ce lo ricordano!

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